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Se non hai sentito un brivido lungo la schiena perché una macchina ha rallentato e ha iniziato a seguirti.
Se non hai provato disagio in un treno per uno sguardo insistente addosso a te, che è andato oltre, che è diventato viscido, che si è insinuato, che ti ha spogliata.
Se non hai corso a perdifiato di notte, nel buio, per tornare a casa prima, e sentirti al sicuro solo dopo esserti chiusa alle spalle il portone.
Se non hai preso il telefono fingendo una telefonata e una presenza rassicurante ad attenderti “Ah, sì, ti vedo che sei lì. Arrivo.”
Se non hai sentito il cuore in gola per un finestrino abbassato e un “Ciao bella, dove stai andando? Ti accompagno?”.
Se non puoi correre la sera da sola o in posti deserti, se non sai com’è prendere in considerazione il pericolo di viaggiare tardi sui mezzi, se quando entri in un autobus non cerchi il posto vicino al conducente per sentirti più al sicuro, se non senti i commenti, le parole violente, i gesti con le mani, gli sguardi. Se non hai dovuto cambiare strada, posto, luogo, programma…
Non sai com’è essere una donna, oggi.
Facciamo la giornata per il rispetto della donna, non quella contro la violenza che è un controsenso.
Non insegniamo alle donne a proteggersi dagli uomini, ma insegniamo agli uomini a rispettare le donne, guariamo quelli malati.
Cambiamo il paradigma. Cambiamo la storia.
Vi amo donne, ogni giorno. Sarò sempre al vostro fianco per fare la pace insieme.
Gloria Momoli