Le donne, gli uomini e i dolori mestruali

Siete abituati ad avere schiere di donne che non mostrano i loro dolori mestruali – nemmeno le loro mestruazioni, a dire il vero -.
Prendono una pillola, un antidolorifico, mettono un assorbente interno e sono performanti come gli altri giorni del mese.
Come nulla fosse.

Peccato che nella verità: accada tutto.

Tu bell’uomo che leggi e che hai una compagna o una moglie: lo sai quando lei ha le mestruazioni? E lo sai perché per convenzione sociale “le stai alla larga perché è più nervosa” o perché coscientemente le lasci uno spazio e un tempo diversi?

Lo sai che quel nervosismo arriva da un tempo che non ha tempo per lei, e non è uno “stare” naturale?

Anni addietro le donne, durante il momento delle mestruazioni che si sincronizzava con le altre (meraviglia), si allontanavano dagli uomini andando ad abitare un luogo differente, che per alcune prendeva il nome di “tenda rossa”. Non venivano relegate o allontanate, come si può pensare in una società misogina. Ma spontaneamente si allontanavano dalla vita solita e si dedicavano qualche sacro giorno, insieme alle altre donne. Giorni di riti, di riposo, di prelibatezze culinarie naturali, di cura l’una verso l’altra, di massaggi, di sogni vividi.
Gli uomini – lì – non erano contemplati. E le donne uscivano da quel tempo rigenerate.

Quando una donna ha le mestruazioni, oggi, quel che può fare l’uomo attento è: chiederle. Chiederle cosa può fare per rispettare i suoi ritmi, invece di additarla per le conseguenze di ritmi non suoi imposti dalla società.

“Cosa posso fare per te?” invece del “Ah, sei nervosa perché sei in quel periodo del mese? Buono a sapersi.” andando a nutrire uno schema di non accettazione.

Le donne, ogni mese, sono portatrici di un ciclo che permette la vita. Ogni giorno, a onor del vero.
Più questo ciclo dipende da prodotti e ritmi innaturali, più la donna è lontana da sé e dalla natura, e la vita si indebolisce.

Parlo da donna, e da donna desidero conoscere profondamente i ritmi e i bisogni di un uomo, per rispettarli. Amerei se qualcuno ne scrivesse.

Parlo da donna e mi faccio umilmente portavoce delle donne.
Per tutti quei disagi che non si sanno dire ma che vanno portati alla luce, per essere guariti.

Lo dirò fino a che avrò voce:
le mestruazioni non sono un tabù. Sono parte fondamentale di un ciclo che permette la vita.