Pura natura

Ho comprato un libro che sto amando: Cromorama, come il colore ha cambiato il nostro sguardo.
In un passaggio mi ha segnata e insegnato.
Spiega di come funzionano l’industria e quindi il nostro mercato. Ogni cosa che noi troviamo – dal supermercato con le cose che arrivano dalla natura alla cartoleria – è resa uguale alle altre dello stesso tipo. Questo vale per un’arancia come per una penna di una determinata marca.
Direte voi: nulla di nuovo, questo è anche per abbassare i costi di produzione, altrimenti si chiamerebbe “artigianato”. Sì – mi sconvolge ancora con frutta e verdura (da supermercato) – ma ciò che ho compreso è come questo ci abbia condizionati in altri ambiti.

Quando compriamo una cosa ed è diversa rispetto alle altre, anche se funzionante, reputiamo quello un difetto. “È fallata”, non è uguale, ha un aspetto differente all’idea imparata di quella cosa: la scartiamo.

La cosa che spaventa è che l’abbiamo fatto anche con i corpi.

Normalizzazione e standardizzazione.
Ci è stata detta una misura, attraverso pubblicità e taglie degli abiti, e ce ne siamo abituati tanto da reputare quel che è altro: difettoso.
No.
Fermi tutti.

Ritorniamo alla natura. Delle forme, delle funzioni, della bellezza che non ha standard ma si nutre della diversità.
Ritorniamo ad accettare le nostre personali proporzioni, date anche dai nostri avi, dalle parti di mondo in cui siamo nati: questo ci radica, ci dà gratitudine; altrimenti siamo bandiere al vento della moda del momento.
Ritorniamo a comprendere che un abito che non ci sta alla perfezione – M, L, 40, 46, XS – è la normalità, anzi meglio: un dono di unicità. Come possiamo adattarci a queste misure scelte dall’industria per sopravvivere, quando i nostri corpi sono unici e se fossero standardizzati moriremmo? Sopravviviamo noi, con i nostri pensieri evoluti, con il ridere davanti a un cartellone di una donna perfezionata con photoshop, con il comprendere che i nostri corpi sono altro da quella visione. Sono in alto.
Normalizzazione e standardizzazione non valgono per noi che siamo pura natura.

Se può sembrare banale dirlo, è potente invece ricordarlo ogni qualvolta rischiamo di giudicarci imperfetti perché diversi da un’idea di come dovremmo essere – è una trappola.
Siamo come siamo.
Sei come sei.
Onoriamolo.
Onorati.

Gloria Momoli