——————————————

Vorrei consegnarti una parola che sa fare silenzio, un seme di futuro per le volte in cui non vedi, temi, tremi.
 
Prenderei una stella e la metterei sul tuo petto come promemoria, a ricordarti che sei universo non groviglio di nodi, resistenze, preoccupazioni e limiti. Come medaglia a dirti: stai andando bene anima cara, procedi fiduciosa. E ricorda che sei fatta più di spirito che di materia, che c’è più infinito che finito e definito: in te e fuori. Ma infine “fuori” non c’è niente, è tutto parte, è tutto dentro. Albe, arcobaleni, tuoni, rugiada, vento che spazza e spezza, lontananze, posti altrove, l’invisibile e le lucciole; le mani.
 
Vorrei consegnarti una parola figlia che sa farsi madre, una foglia che è radice; l’acqua che arde. Perché tu possa ricordare che tutto quel che cerchi altrove e che sembra impossibile: sei tu e sei possibile.
 
Gloria Momoli