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Ti dedico tantissime canzoni. Me ne dedico molte da parte tua, senza che tu lo sappia: ma in cuore mio – da qualche parte nel mondo – sei tu a sceglierle.
Ti sottolineo nei libri, e con le orecchie sulle pagine metto segni su frasi che devo leggerti; devi sapere. Sei già in alcune poesie: in quelle che non sono solo mie, ma sono nostre.
Ti affido gesti che faccio nel silenzio, senza essere vista da nessuno: li tengo nella memoria della carne per te. Che quando arriverai ti basterà sfiorarmi e tutti i doni – tutti i segreti – ti saranno svelati.
Mi capita di comprare abiti pensando che sarai tu a togliermeli di dosso, per guardare l’abito più importante che mi veste: la pelle. Con i suoi nei, i suoi segni, le sue cicatrici. Ne custodisco una in un posto intimo, che aspetta le tue dita per essere scucita, ridisegnata, baciata.
Ti tengo negli sguardi con gli sconosciuti, nella mia commozione privata che porto sugli occhi, lì fuori nel mondo, quando cose ordinarie mi colpiscono con la loro verace bellezza.
 
Ti accompagno nell’ombra a vedermi davvero: a sapere dei miei confini, dei miei limiti. A scoprire che resti quando divento introvabile, e mentre gioco a nascondino con i miei demoni arrivi tu a contare e a fare tana libera tutti.
 
So che amare te avrà un altro suono, lo porto sulle labbra “amore mio”. Ti faccio spazio nel petto, sui palmi, sopra la pancia come barca e tra i fianchi come oceano.
 
E quando dico che non sono pronta ora, per te, dimmi che lo sai che è solo paura. E che tu vedi l’amore.
 
Gloria Momoli