———————————

Qualche anno fa, durante una formazione sul cielo, è stato chiesto a me e alle persone con cui ero, di fare un esercizio: scrivere – secondo noi – qual è la cosa che porta più sofferenza al mondo.

A me la risposta è venuta di pancia, ma non ero la prima del cerchio a parlare. Mentre aspettavo il mio turno per leggere la mia scelta, ascoltavo le altre persone. Morte, malattia, guerra, odio… Cavolo – ho pensato – che cretina (o fortunata!), ho scritto una cosa che davanti a queste è una sciocchezza. Mi sono subito giudicata.
Quando è stato il mio turno ho semplicemente detto la mia: le relazioni quando non funzionano.

A distanza di anni, passato il giudizio, mi sono resa conto che la mia risposta – arrivata dalla mia esperienza – non è stata cretina, al contrario: ora la trovo saggia.

Siamo qui insieme. Da soli non andiamo da nessuna parte. E qualsiasi ambito della nostra vita passa attraverso la relazione; sì, anche quello più intimo e solitario: la relazione con noi stessi.

Tutto è relazione e io credo profondamente che solo attraverso, con, grazie e nonostante gli altri: possiamo realizzare il senso del nostro essere qui.

La relazione per me è sacra ed è stata decisa da un tempo in cui la nostra evoluzione verso l’amore, era la cosa più importante. È per questo che soffro molto quando questa non è basata sulla verità, sul coraggio, sul comprendere l’altro e il suo cammino, sul restare quando le cose si fanno difficili, invece di rinunciare. Certo, anche le relazioni più buie, malate, impegnative, inspiegabili, servono e hanno un senso. Magari proprio insegnarci a discernere e a lasciare andare.

E forse è questo che mi porta sofferenza: accettare che alcune persone sì dovevamo incontrarle, ma non sono destinate a far parte della nostra vita; non come vorremmo, oppure affatto.
Che fatica. Che fatica lasciare un’anima con cui mi ero data appuntamento qui e avere fede che avevamo deciso anche questo: che non saremmo state insieme per tutta la vita, ma che ci rincontreremo di là dove sarà da sempre e per sempre.

C’è una citazione che parla alla mia parte immortale e che amo: “Guai a chi avrà amato solo corpi, forme, apparenze. La morte gli toglierà tutto. Cercate di amare le anime. Le ritroverete.” Victor Hugo

E io alla luce di questo mi ripeto:
può fare male, ma non può andare male.

Gloria Momoli