Nascere ancora

Fai un respiro.
Lascia andare i pensieri.
Fai un altro respiro profondo e calma il battito. Posa una mano sul tuo cuore: sentilo, amalo, ringrazia che anche nel dolore sia qui a sostenerti.
Respira e comprendi che quello che accade è per te. È un’opportunità di crescita e no, non è troppo difficile: altrimenti non sarebbe arrivata. La vita conosce i tempi e grazie al cielo i tuoi, non sono i suoi.
Per quanti passi tu abbia fatto finora, grazie anche a loro, ora sei qui. Non è una punizione, tu non sei impreparata: sei pronta per evolvere; ancora.
Non sei tornata indietro, non è ancora la stessa ferita: è un nuovo livello di complessità. E tu per questo devi farti nuova.

Devi morire a te stessa per poter rinascere.

Non ti meravigliare quindi se fa male, se fa paura, se non riesci a vedere cosa c’è dopo: si chiama nascita, ed è la prima cosa che hai fatto qui proprio per imparare, perché ti accadrà di rinascere mille volte ancora.
Ma prima devi lasciare la vecchia forma, il vecchio modo di pensare, reagire, agire. Capisci perché fa male? Non perché sei debole.

Tu pensi che il seme non tremi nella terra buia? Pensi che il seme non senta dolore quando inizia a rompere la sua corazza per far uscire le radici? Pensi non sia faticoso per il germoglio tenero rompere la terra dura?

Io penso di sì. Anche se è naturale.
Esattamente come quello che vivi tu, seme d’anima che si rimette al mondo umano tutte le volte che serve.

Non giudicarti. Datti da bere, nutriti, esponiti al sole, accarezzati di vento, sii gentile con te.

Ogni quercia è stata un seme. Un piccolo seme tremante. Ma questo non gli ha impedito di realizzare la propria maestosa natura.

Gloria Momoli