Questa cosa che tu vivi altrove, ed io
Questa cosa che tu vivi altrove, ed io,
senza conoscerti,
sono impastata di te.
Questa cosa che siamo fatti di tutti gli altri,
che se ti tocco
tu
d’ora in poi
non sarai più lo stesso.
Avrai anche me nella carne,
e i miei occhi per quanto tempo si siano posati sui tuoi, avranno cambiato per sempre il tuo destino.
Questa cosa che da quando ci sei tu, io non sono solo più io, ma porto anche te, tengo anche te. Che se una mia mano un giorno ha accarezzato il tuo volto, ha cambiato per sempre i lineamenti della tua esistenza.
Che sia una direzione evidente, che sia dichiarato, notato, percepibile appena, invisibile, inconsapevole, scoperto dopo:
io, con te qui o altrove,
io, senza conoscerti,
io, avendoti letto, vista, amato, sfiorato, osservata, ricordato, accolto
non sarò più io di prima, ma un io di dopo fatto anche di te. Che tu, solo fatto di te non puoi esserlo più, perché avrai anche me.
Che tu lo sappia oppure no, che io ricordi oppure no,
io perché sono qui
tu perché sei qui
siamo diventati noi.
Gloria Momoli