Facciamo il gioco del silenzio

Facciamo il gioco del silenzio.
“Intendi quello che facevamo da bambini?”
No. Torna piccolo però, se ti serve per essere onesto.

Funziona che se io ti faccio una domanda e tu non hai una risposta sincera: non dici niente. Che se non sai non inventi, ma scegli il silenzio che ha tempo e non fretta.

Che se mi cogli in errore io non inizio un panegirico di spiegazioni difensive perché ho paura di ferirti o di perderti. Ma ti chiedo scusa, ti faccio sentire che mi dispiace; che scelgo di fare silenzio fino a quando le mie parole non saranno gentili e chiare: non a difendere me, ma a mettere balsami sulle parti di te che ho ferito. Non parlate per paura, ma con amore.

Funziona che se accade una cosa bellissima e non c’è niente da dire ma tutto da sentire: non si dice niente, e si sente tutto.

Perché – vedete – non è al mattino appena svegli che non vi dovete parlare, è quando non avete parole di verità che onorano il silenzio; senza romperlo con quel che non conta e ferisce.

Facciamo il gioco della verità,
ché la verità – prima di parlare – sa stare in silenzio.

Gloria Momoli