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Ho tantissimi scritti che non vanno più di moda.

È forte questa cosa e allo stesso tempo incredibile.
Come se condividendoli ora, indossassi un abito ottocentesco per prendere la metro.

I miei scritti parlano della vita prima. E già non serve dire prima di che cosa perché questo adesso ce l’abbiamo tutti addosso come un abito che non vorremmo; non perché non è più di moda lui, ma perché è scomodo.

Quelle mie parole parlano di interazioni che ora non ci sono, di viaggi, di contatti con gli sconosciuti, di scambi, di vita che si sbatte addosso, di labbra che si vedono sorridere.

Li tengo da parte come quelle cose di cui si ha molta cura.

Non dirò la frase “non torneranno più” oppure “nulla sarà più come prima”, perché è certo che è così.
Avete mai visto un futuro uguale al passato? Un attimo prima uguale a quello dopo?

Le mode tornano, ma tutto in loro e attorno, è radicalmente diverso.

I miei pensieri vintage varranno ancora di più alla luce di un mondo che ci ha visti “obbligati” ad essere persone migliori, che hanno compreso quel che conta – indossare – davvero.

Gloria Momoli