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Se ti perdi di notte ti tengo un lume acceso. Se ti perdi di giorno resto accesa io a fare luce.
Divento falò per te, se serve. E quando basta: candela, lucciola, spiraglio piccolo.
Ti accarezzo come l’aria quando sudi, come onda quando ti immergi. Ti riparo come l’ombra vegetale nel caldo estivo.
Un catino fatto con le mani, una tana, una casa, un ventre: ti accolgo come le femmine della terra.
Se ti senti perso – o persa – chiama me. Che vengo a perdermi con te.
Finché c’è il pensarsi siamo sempre almeno in due in questo mondo fatto oggi di distanze.
Finché c’è l’amore ci sono sempre almeno io, qui.
Puoi restare. Apparecchio la tavola, ché il cuore – invece – ce l’ho sempre preparato.
Gloria Momoli