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Ho provato a trattenermi, ma non ce l’ho fatta.
 
È da qualche giorno che, in spiaggia, io e questo signore anziano ci siamo notati a vicenda. Ci salutiamo, scambiamo due parole sull’acqua gelata della doccia, ci sorridiamo. Ha la testa tremolante, una vitiligine in volto che lo rende meraviglioso come un ghepardo d’uomo; è elegante. Dopo la doccia si sistema i capelli argentati con un pettinino, è gentile nei modi e nel sorriso che porta sempre sulle labbra.
 
Oggi mi sono accorta che ha la moglie sulla sedia a rotelle.
Li osservavo con sacro rispetto dal mio lettino, lui mi ha salutata e poi l’ho seguito con lo sguardo mentre si prendeva cura di lei.
L’ha alzata con fermezza e l’ha fatta sedere su una sedia da spiaggia, le ha chiesto se era troppo al sole o andava bene così. Le ha dato il burrocacao e dopo se lo è messo anche lui.
Quando le ha appoggiato la mano sulla spalla e poi le ha pizzicato la guancia con ragazzina tenerezza: non ce l’ho fatta più. Ha iniziato a tremarmi le pancia e ho affondato il viso tra i capelli e il vento per non mostrare il mio pianto e tenerlo tra me e il loro amore.
 
A me da sempre l’amore commuove, ma quello umano e d’altrove, antico e nonostante le batoste della vita, lieve: di più, molto di più.
 
Gloria Momoli