Un simbolo
Sarebbe più gentile, il mondo, se ci fosse un simbolo. Un simbolo che le donne indossano quando hanno le mestruazioni: per dirlo, per riconoscersi.
Per manifestare il sangue con tutti i messaggi che ad ognuna porta, per non sentirsi isolate ma in comunione.
Un simbolo che dica: sii gentile, sto male. Anche questo mese non sono rimasta incinta e sento immenso dolore. Dopo una malattia o una convalescenza, il mio corpo finalmente ha ripreso a sanguinare: posso ospitare la vita, sono fertile, amo chi non può. Sono in pace, ti porto la pace. A mesi dal parto, il mio corpo mi sta dicendo che posso di nuovo procreare. Ho perso la creatura che portavo in grembo e una parte di me è morta con lei, dammi forza. Ho abortito e non sono sbagliata. Sono stanca e nervosa, vorrei riposare ma non posso, sii dolce con me.
Sono le prime, forse saranno le ultime, sono le ennesime, le amate, le detestate, le creative, le sensuali, le sensibili, le dolci, le anelate, le indesiderate…
Sarebbe bello riconoscersi tra sorelle nella stessa fase del ciclo, sorridersi di comprensione. Sostenere se noi non lo portiamo, essere sostenute se noi non lo vogliamo. Coinvolgere il maschile e sentirsi viste in questo momento sacro.
Invece di scambiarsi gli assorbenti di nascosto, di temere d’essere giudicate, di sentirsi a disagio, sbagliate, isolate, incomprese.
Sarebbe più gentile, il mondo, se ci fosse un simbolo. Un fiore rosso da indossare, magari, ogni mese. Con fierezza e comunione, con guarigione.
Che dica: io sanguino, mondo! Sanguino ogni mese senza morire. Sostienimi, vedimi.
Gloria Momoli